Serata molto partecipata il 10 giugno alla proiezione del documentario “Until the End of the World” sugli allevamenti intensivi della pesca, alla presenza del regista Francesco De Augustinis.

La proiezione, avvenuta presso il giardino della Parrocchia di Regina Pacis a Modena con il supporto organizzativo del Comitato dei Cittadini di Modena Est, ha visto la partecipazione di oltre 40 persone provenienti da tutta la provincia di Modena, inclusi membri dell’associazione Licheni della bassa modenese e  un gruppo di giovani di Mirandola impegnati nella tutela dell’ambiente.

L’evento, parte del progetto ‘Partecipa’ di riqualificazione del laghetto di Modena Est, ha offerto un’occasione unica di riflessione e discussione su temi cruciali per la sostenibilità ambientale.

 

Il documentario, frutto di un lavoro di ricerca giornalistica durato tre anni e realizzato grazie al sostegno di Journalismfund.eu e dell’Internews’ Earth Journalism Network, esplora le varie tappe di un viaggio attraverso tre continenti per indagare l’industria alimentare che cresce più rapidamente al mondo: l’allevamento di pesci. Con un focus su salmoni, trote, orate e spigole, il film affronta questioni legate all’ambiente, alla sicurezza alimentare, alla colonizzazione, all’accaparramento di terre e di risorse idriche.

Questa industria promette di rendere il sistema alimentare più sostenibile, in previsione di una popolazione mondiale che potrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di persone entro il 2050. Tuttavia, in diverse parti del mondo, le comunità locali combattono contro questa espansione per salvaguardare la propria esistenza e il proprio ambiente.

Durante la serata, i partecipanti hanno seguito con grande interesse la proiezione e hanno avuto l’opportunità di dialogare direttamente con il regista, approfondendo le tematiche trattate nel documentario. Al termine della proiezione, il Parroco di Regina Pacis, Gianluca Sangalli, ha portato i suoi saluti, sottolineando l’importanza di iniziative come queste per la comunità. L’ecologista Enzo Gentile ha poi offerto alcune riflessioni, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e azione concreta per la tutela dell’ambiente.

 

L’evento ha rappresentato un significativo momento di condivisione e sensibilizzazione, rafforzando il senso di comunità e l’impegno verso la sostenibilità ambientale. La serata ha dimostrato come la collaborazione tra diverse realtà e l’interesse della comunità possano creare un impatto positivo e duraturo.

Grazie ai partner del Progetto – Coopattiva, Comitato dei Cittadini di Modena Est, Polisportiva di Modena Est – e al supporto di InEuropa per la realizzazione della serata.

Esplora le nuove frontiere della moda ecosostenibile martedì 28 maggio al Major Tom, cortile del banano, via Francesco Selmi 67, Modena, alle ore 19.00. Promosso da Pianeta, l’evento vede la partecipazione di Laura Ferrari di Pianeta, Arianna De Biasi di Dress ECOde, Gaia Schiavetti di ReStyled by G, e Federica Bergonzini e Ilenia Ghità di Attacca Bottone. L’ingresso è libero, ma i posti sono limitati. Porta con te una t-shirt o un capo che non usi più per il nostro RE-FASHION AND UPCYCLING CORNER. Un ringraziamento speciale alla nostra socia di Pianeta, Giulia D’Alessandro, per il coordinamento dell’evento.

Sentirsi protagonisti del cambiamento è l’ambizioso obiettivo di questo evento, che vede la partecipazione di diverse figure impegnate per la moda ecosostenibile. Durante l’aperitivo, sarà allestito un corner per consigli di re-fashion e upcycling: da qui l’invito a portare con sé una t-shirt o un altro capo che non si usa più. L’evento è pensato per guidare i partecipanti alla scoperta non solo dell’impatto sociale e ambientale dei capi che indossiamo ogni giorno, ma anche delle nuove frontiere del mondo della moda.

Acquistiamo il 60% in più di indumenti rispetto al 2000 e li conserviamo per circa la metà del tempo, a discapito dell’ambiente anche e non solo in termini di rifiuti tessili. Se allunghiamo di 9 mesi la vita attiva di un capo di abbigliamento, riduciamo in modo significativo rifiuti ed emissioni di carbonio (tra il 20% e il 30%)”, afferma Arianna De Biasi, esperta di moda sostenibile. “Recuperare e rimodernare vestiti poco o non utilizzati è virtuoso, divertente e in questo momento più alla moda che mai. È quello che i partecipanti all’evento di Pianeta vedranno da vicino, tra capi che provengono dalle passerelle e indumenti che porteranno con loro per renderli attuali e indossarli ancora piacevolmente”, spiega Laura Ferrari di Pianeta.

L’ingresso è libero, ma i posti sono limitati fino ad esaurimento. Questa è una nuova occasione per Modena di esplorare una moda che sia più sostenibile e non per questo meno fashion.

Il 16 maggio, a partire dalle 18.30, si svolto al Cortile del Leccio a Modena l’evento “Intelligenza Ambientale: La tecnologia salverà il pianeta?”, organizzato da Pianeta nell’ambito del progetto Modena per il Clima – Erbacce. L’evento è stato un grande successo avendo previsto la partecipazione di oltre 100 persone, tra cui molti giovani, studenti, esperti e accademici.

L’evento ha ospitato una tavola rotonda con interventi di ospiti e relatori di fama internazionali quali Sabina Leonelli (Professoressa di Filosofia e Storia della Scienza e Tecnologia presso l’Università di Exeter e la Library of Congress USA, direttrice di Egenis e dell’Ethical Data Initiative e Advisor di Pianeta), Fabio Ferrari (fondatore e CEO di Ammagamma, azienda leader in campo IA di Modena), Lara Maistrello (Professoressa Associata di Entomologia generale ed applicata, Dipartimento di Scienze della Vita, Centro BIOGEST-SITEIA, Università di Modena e Reggio Emilia) e Simone Calderare (Unimore).

A moderare l’evento è stata Laura Ferrari (socia di Pianeta e Policy Expert nell’ambito IA, impegnata per The Good Lobby nel coordinamento delle organizzazioni della società civile italiane che si occupano di diritti digitali), con un’introduzione di Stefano Rimini (Social Policy Expert, EU Climate Pact Ambassador e Fondatore di Pianeta). L’evento si è proposto di esplorare i legami tra intelligenza artificiale e natura, ponendosi l’interrogativo su come la tecnologia possa contribuire a mitigare, o al contrario aggravare, i problemi ambientali e le disuguaglianze sociali. Al centro della discussione sono stati l’impatto delle nuove tecnologie sui cambiamenti climatici e il rapporto tra accesso al digitale e l’esclusione sociale.

L’incontro, che si è concluso con un aperitivo e musica dal vivo fino alle 21.30, ha generato spunti molto interessanti dalla tavola rotonda, dimostrando l’importanza di un dibattito continuo su questi temi: dall’impatto dell’Intelligenza Artificiale e della digitalizzazione sull’ambiente fino ai processi di consultazione e partecipazione nel disegnare servizi pubblici con le nuove tecnologie. ‘Intelligenza Ambientale’ è il modo con cui Pianeta ritiene sia necessario riequilibrare l’uso delle tecnologie verso una dimensione più sociale e accessibile.
L’iniziativa ha messo soprattutto in evidenza come la tecnologia possa sia contribuire a risolvere problemi ambientali, ma anche peggiorare le disuguaglianze sociali.

L’evento ha rappresentato l’ultima tavola rotonda del progetto “Modena per il Clima” (Erbacce), capofilato dall’Associazione Pianeta e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando 2023 per il sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale. Il progetto coinvolge anche le associazioni “Ciclofficina Popolare di Modena”, “Città Futura” e “GVC”, e Modena Sobborghi, presente con un banchetto allestito nella sala della tavola rotonda.

Con il termine “pianta infestante” oppure “malerba” o popolarmente “erbaccia” si intende una pianta che, non rivestendo alcuna funzione ritenuta utile, va a danneggiare le piante esistenti entrando in competizione con esse o parassitizzandole. Inoltre, crescendo in città in maniera incontrollata, la malerba fa percepire come “sporco” o degradato il luogo dove cresce.

Il 10 maggio, nell’ambito del progetto Erbacce, verrà realizzata una installazione multimediale per raccontare il rapporto tra città e natura, tra tecnologia e natura. Lo scopo è quello di esplorare i legami tra intelligenza artificiale e natura, ponendosi l’interrogativo su come la tecnologia possa contribuire a mitigare – o al contrario possa aggravare – i problemi ambientali e quindi le disuguaglianze sociali.

L’installazione si intitolerà Malerba e sarà prodotta da Artisti Drama all’interno del progetto intitolato Modena per il Clima (Erbacce), capofilato dall’Associazione Pianeta e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando 2023 per il sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale. Il progetto Modena per il Clima vede coinvolte anche le associazioni ‘Ciclofficina Popolare di Modena’, Città Futura e GVC.

La performance consisterà in un braccio robotico posizionato a ridosso della malerba, armato di una videocamera, che la riprende, un occhio meccanico che osserva attentamente, scrutando, consapevole. La sua presenza andrà ad evocare un’atmosfera distopica, un futuro in cui la tecnologia controlla e monitora persino gli elementi naturali, delineando una chiara distinzione tra la vita umana e quella meccanica, priva di natura. Il robot si avvicinerà alle piante, proiettandole in tempo reale su un grande totem video.  Qui, l’intelligenza artificiale le trasformerà in alberi maestosi, esclusivamente alberi estinti o in via di estinzione, simboleggiando la distruzione delle foreste in tutto il mondo.

Titolo e sottotitolo

Intelligenza ambientale.

La tecnologia salverà il pianeta?

Data e luogo

10 maggio, Parco della Creatività di Modena (via Carlo Sigonio 382)

La performance, denominata “Malerba”, verrà realizzata presso il Parco della Creatività di Modena (via Carlo Sigonio 382) il 10 maggio con concept e realizzazione Quiet Ensemble, produzione Artisti Drama, e si baserà sull’impiego dell’intelligenza artificiale.

Il progetto mira a riqualificare un parco che a Modena è poco conosciuto, il parco del laghetto, che si appresta a vivere una profonda trasformazione grazie al progetto “Viviamo il parco del laghetto: azioni integrate per la sicurezza”.

Il Comune di Modena, su sollecitazione di associazioni e cittadini, ha previsto interventi strutturali e attività di animazione volte a rinnovare lo spazio e a migliorarne la sicurezza e la vivibilità.
Il cuore di questa trasformazione è il coinvolgimento attivo della comunità locale. Pianeta è tra le realtà che si cimenteranno in questa sfida insieme a Coopattiva, alla Polisportiva di Modena Est, al Comitato Cittadini Modena Est e con il supporto di InEuropa. Insieme lavoreranno infatti per far rinascere il parco laghetto come cuore pulsante di Modena Est.
L’idea di fondo è sviluppare iniziative che promuovano la partecipazione e la cura del parco e dare in mano al Comune una serie di raccomandazioni su come procedere, una volta terminati gli interventi di riqualificazione, nella gestione condivisa.
Il primo evento è stato una festa di presentazione del progetto: Il Party per il Parco laghetto di Modena est, tenutosi lunedì 4 marzo, ha superato ogni aspettativa, attirando oltre 200 partecipanti in una serata all’insegna della comunità, della musica e del divertimento.
L’evento ha segnato un inizio significativo nel percorso di rigenerazione partecipata del parco, evidenziando il forte legame che unisce i cittadini alla loro area verde locale. Erano presenti anche il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l’assessore Andrea Bosi. La serata è stata arricchita dalle esibizioni musicali dei gruppi Talentho e Gem e da un buffet offerto dalle associazioni promotori, oltre all’ottima birra del Labeerinto, uno dei locali più conosciuti del quartiere.
Sono previsti eventi futuri, che spazieranno dall’educazione ambientale all’ascolto attivo della comunità. Continuate a seguirci per aggiornamenti sulle prossime fasi di questo progetto!

Per info e contatti: segreteria@pianeta.org